Pratica di successione: adempimenti e imposte sull’eredità

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La pratica di successione a seguito della morte di una persona è un passaggio fondamentale per la corretta suddivisione del patrimonio del de cuius, ovvero del defunto.

Ma quanto tempo hanno gli eredi per farla e cosa accade una volta passato il termine previsto dalla normativa?

A chi spetta l’eredità

Per stabilire a chi spetta il patrimonio del defunto, il diritto ereditario ha individuato tre tipi di successione:

  • legittima, quando il defunto non ha lasciato un testamento valido;
  • testamentaria, qualora esista un testamento indicante le modalità di suddivisione del patrimonio;
  • necessaria, quando il testatore abbia disposto dei propri beni senza rispettare i diritti garantiti secondo la legittima.

Nel primo caso, gli eredi sono stabiliti dalla legge secondo un ordine ben preciso:

  • coniuge, figli (legittimi, naturali, legittimati, adottivi), nipoti (discendenti);
  • genitori e nonni (ascendenti), fratelli;
  • parenti collaterali entro il sesto grado;
  • Stato.

Chi deve presentare la dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione va presentata all’Agenzia delle Entrate da un chiamato all’eredità entro 12 mesi dalla data del decesso del contribuente. Solitamente questa data coincide con quella di apertura della successione.

È prevista la presentazione di una sola dichiarazione di successione anche nel caso in cui vi fossero più persone obbligate alla presentazione della dichiarazione

Cosa succede in caso di mancata presentazione della dichiarazione di successione

In caso di mancata presentazione della dichiarazione di successione, l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate, a seguito di accertamenti, chiederà agli eredi la liquidazione dell’imposta.

Si aggiungeranno all’imposta sanzioni e interessi maturati dalla data di scadenza del termine entro cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.

L’Agenzia delle Entrate ha cinque anni di tempo dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa per notificare il relativo avviso di accertamento.

Le imposte sulla successione

Le aliquote relative alle imposte di successione si possono così ricapitolare:

  • coniugi e parenti in linea retta: 4%;
  • altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta e affini in linea collaterale fino al terzo grado: 6%;
  • altri soggetti: 8%.

Sono previste delle quote di esenzione per eredi in linea retta e per il coniuge, fratelli e sorelle oppure per disabili mentre sono da aggiungere le imposte ipotecaria e catastale per i beni immobili.

Chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione di successione

Non vi è obbligo di presentazione della dichiarazione di successione se si verificano entrambe le seguenti condizioni:

  • l’eredità è conferita al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto;
  • l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro senza beni immobili o diritti reali immobiliari.

Non devono inoltre presentare la dichiarazione di successione coloro che hanno rinunciato all’eredità o al legato oppure nel caso in cui il defunto fosse stato titolare del solo diritto di usufrutto sui beni immobili oggetto di eredità.


ATTENZIONE: Il presente documento ha un contenuto di carattere generale e ha lo scopo di fornire al lettore le informazioni più rilevanti degli argomenti che si vanno a trattare, pertanto non può sostituirsi ad una consulenza o parere fiscale specifico.

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