La Flat Tax incrementale: chi può beneficiare dell’agevolazione e come calcolarla

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La Flat Tax incrementale, introdotta con la Legge 197/2022, è un’agevolazione fiscale applicabile esclusivamente per il periodo d’imposta 2023 che consente di assoggettare una parte del reddito d’impresa o di lavoro autonomo a un’imposta sostitutiva del 15%. Vediamo nel dettaglio chi può godere di questa agevolazione e come calcolare l’imposta dovuta.

Chi può beneficiare della Flat Tax incrementale e chi ne resta escluso

Possono optare per il nuovo regime le persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti e professioni, le imprese familiari e le azienda coniugali. Le imprese familiari e coniugali non devono essere gestite in forma societaria e l’agevolazione è limitata al titolare.

Possono usufruire dell’agevolazione fiscale anche coloro che dal 2020 al 2022 hanno usufruito per uno o più anni del regime forfettario ma ne restano esclusi se hanno aderito a esso anche nel 2023.

Restano esclusi dall’opzione dell’applicazione della Flat Tax incrementale anche coloro che hanno iniziato l’attività nel 2022 o nel 2023 poiché sarebbe impossibile determinare l’incremento reddituale come richiesto dalla norma.

L’eccezione per chi ha cambiato attività

L’Agenzia delle Entrate ha precisato che, ai fini della determinazione dell’incremento reddituale, occorre tenere conto dei dati specificati in appositi quadri del modello REDDITI PF, senza dare rilevanza alla tipologia di attività cui il reddito si riferisce.

Pertanto, possono usufruire dell’agevolazione fiscale anche coloro che negli anni precedenti hanno svolto in forma individuale, un’altra attività d’impresa o di lavoro autonomo con una diversa partita IVA.

Come si calcola la Flat Tax incrementale

Secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 55 della Legge 197/2022, l’imposta sostitutiva si applica sulla differenza, non superiore a 40.000 euro, tra il reddito d’impresa o di lavoro autonomo relativo al periodo d’imposta 2023 e il reddito d’impresa o di lavoro autonomo d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, ridotta di un importo pari al 5% di quest’ultimo valore.

Per  poter accedere all’agevolazione non è necessario che il contribuente abbia conseguito redditi per l’intero triennio in esame, ma è sufficiente che abbia esercitato l’attività di impresa o di lavoro autonomo per almeno un’intera annualità tra gli anni 2020-2022.

Prendiamo l’esempio riportato nella Circolare n. 18/2023 rilasciata dall’Agenzia delle Entrate di un contribuente che ha iniziato l’attività di impresa il 1° giugno 2021. Ai fini del calcolo dell’incremento del reddito nel 2023 sarà necessario far riferimento al 2022, ovvero l’intera annualità in cui l’attività è stata svolta, e il reddito prodotto nella frazione dell’anno 2021, convertendolo all’intera annualità (reddito 2021 / numero di giorni x 365).

Esempio di calcolo della base imponibile

  • anno 2021 – reddito (d’impresa o di lavoro autonomo) pari a 30.000 euro (prodotto nel periodo di attività, che va dal 1° giugno 2021 al 31 dicembre 2021) ragguagliato ad anno: (30.000 euro / 214) x 365 = 51.168 euro;
  • anno 2022 – reddito (d’impresa o di lavoro autonomo) pari a 40.000 euro (reddito dell’intero anno);
  • anno 2023 – reddito pari a € 56.000.

In tal caso, il maggior reddito del triennio di riferimento, da raffrontare con quello del 2023, per la verifica dell’eventuale incremento di reddito, è rappresentato da quello relativo all’anno 2021 e si avrà:

Reddito 2023 € 56.000 –
Reddito più alto del triennio € 51.168 –
5% del più alto del triennio € 2558,40 =

Base imponibile assoggettata al 15% € 2.274.

Aspetti da tenere in considerazione

Ci sono due aspetti da tenere in considerazione, il primo riguarda la presenza della franchigia del 5% che potrebbe inibire l’accesso all’agevolazione laddove l’incremento reddituale del 2023 rispetto al triennio precedente, per quanto presente, non sia sufficiente ad assorbire tale franchigia.

Quanto al secondo aspetto, ovvero il tetto previsto dalla norma in ordine alla base imponibile sulla quale è possibile far valere la flat tax incrementale, si ipotizzino i seguenti valori:

  • Reddito 2020: € 15.000
  • Reddito 2021: € 20.000
  • Reddito 2022: € 25.000
  • Reddito 2023: € 100.000

Prima di tutto occorre evidenziare il reddito più alto tra quelli conseguiti nel 2020, 2021 e 2022: in questo esempio si tratta di quello del 2022 pari a € 25.000.

Occorre poi effettuare il seguente conteggio:

Reddito 2023: € 100.000 –
Il reddito più alto del triennio: € 25.000 –
5% del più alto del triennio (25.000×5%)= € 1.250.

L’operazione restituisce un risultato pari a € 73.750. Tuttavia, non è questa la base imponibile della flat tax incrementale in quanto entra in gioco il tetto massimo di € 40.000 previsto dalla normativa.

Nel prospetto, pertanto, il contribuente potrà assoggettare a imposta sostitutiva del 15% solamente € 40.000 mentre i rimanenti € 60.000 entreranno comunque a far parte della base imponibile IRPEF ordinaria.

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ATTENZIONE: Il presente documento ha un contenuto di carattere generale e ha lo scopo di fornire al lettore le informazioni più rilevanti degli argomenti che si vanno a trattare, pertanto non può sostituirsi ad una consulenza o parere fiscale specifico.

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